Chi aspetta, chi spera e chi…si dispera

keep-calm-aspetta-e-speraChi aspetta, sono coloro che confidando nelle tante parole sentite, nei ragionamenti ascoltati, nei programmi letti, in assoluta “buona fede”, aspettano la “bonifica” per risolvere i loro problemi famigliari e finanziari.
Tanti posti di lavoro promessi: apertura di cantieri, ditte dell’indotto, apertura di ristoranti, Albergo comunale pieno di ospiti, insomma la disoccupazione e la crisi economica che attanaglia le Famiglie pievesi, come d’incanto, sarà solamente un “brutto ricordo”.

Chi spera, sono quelli che usando anche la loro testa sono ancora “scettici”,l’esperienza di tanti posti di lavoro promessi ed attesi che poi nella realtà sono sfumati (scalo di Domo 2, la galleria di Ceppomorelli, i cantieri dell’ANAS, ecc. ecc.), pur ottimisti li rende ragionevolmente cauti, ci sperano ma pazienti attendono che le promesse diventino realtà.

Coloro che aspettano e che sperano sono i Cittadini che dando per scontato, o quasi, che le promesse nelle assemblee svolte, guarda il caso nate in piena campagna elettorale della primavera 2014, potevano anche essere reali e concrete, hanno dato il loro voto (alcuni convinti, altri per convenienza) all’attuale Sindaco credendogli e confidando nelle sue parole e argomentazioni (che sono le stesse fin dal 2008).

Chi si dispera, sono tanti, forse più di quelli, che insieme aspettano e sperano.
Sono assai preoccupati, hanno vissuto e sentito di quei lunghi anni in cui a Pieve l’inquinamento era visto, sentito, imposto e controvoglia accettato.
Sono quelli che ricordano la “puzza disgustosa”, le “polveri” e le “acque inquinanti” che trionfavano sul nostro territorio.
Sono quelli, e sono tanti purtroppo, che hanno perso i loro Cari per brutti mali, scoprendo poi che il nostro Paese era quello che aveva una percentuale di morti per cancro di gran lunga superiore alla media.
Sono quelli che hanno visto tutta la campagna attorno allo stabilimento “bruciata”, che non produceva più fieno per le bestie ma erbacce immangiabili e puzzolenti.
Sono quelli che pensano che la “natura” lavora sempre per noi tutti, la natura ci ha messo tanti anni, ma ora tutto attorno allo stabilimento cresce nuovamente il fieno, ci sono nuovamente pascoli e tante mucche.
Sono quelli che hanno paura che smuovendo, come sembra, il terreno nello stabilimento, si torni nuovamente a vedere “polveri”, a sentire “puzza” e che queste tornino nuovamente ad appestare il territorio, i pascoli e il fieno.

Vogliamo ricordare che la “bonifica” si occuperà di risanare solamente la terra all’interno dello stabilimento, e che la stessa verrà ammucchiata al di fuori creando alte colline in adiacenza alla superstrada.

I terreni Privati che circondano lo stabilimento, anch’essi inquinati, non sono soggetti a bonifica, sono e resteranno tal quali a danno dei proprietari.

Torneremo ancora sull’argomento che è, purtroppo, ancora di grande attualità.

 

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