Innanzitutto vogliamo qui salutare e ringraziare l’ex Consigliere Mario Rinaldi, è stato sempre l’Amministratore di tutti, è stato sempre presente alle richieste dei Cittadini al di là del colore politico d’appartenenza, ha amministrato, con passione, con costanza e con competenza ove l’aveva, grazie Mario per quello che hai fatto in questi vent’anni, te ne siamo tanto grati e consapevoli.
E’ stata una grande vittoria, certamente al di là di ogni più rosea previsione riguardo ai vincitori, una bruciante sconfitta invece per i perdenti, una vittoria in ogni sezione elettorale, un bel 5 a 0 che dice tutto.
Non meraviglia di certo il successo del Candidato Gino Maranoli ha ottenuto 240 preferenze, meritate in quanto sempre, sempre presente sul territorio, unico punto di riferimento abbordabile dai Cittadini, con tale risultato si è certamente guadagnato sul campo il diritto al posto di VICE-SINDACO, lo merita a tutti gli effetti.
Ma poiché la matematica non è un’opinione vediamo un po di considerare con i numeri i risultati elettorali.
ELETTORI CON DIRITTO DI VOTO 2.373 – ELETTORI VOTANTI 1.679 = 70,75% del totale
VOTI VALIDI DEL VINCITORE n. 994 = 41,89% dei diritto al voto
VOTI VALIDI DEL PERDENTE n. 635 = 26,76% dei diritto al voto
Dalle cifre di cui sopra, risulta evidente a tutti che la maggioranza dei Cittadini che rappresenta ben il 58,11 % non ha votato per il Vincitore.
Gli Elettori hanno sempre ragione, lo avevamo detto e lo ribadiamo ancora una volta.
Pertanto,
• le strade comunali fatiscenti, con marciapiedi pericolosi;
• la bonifica i cui benefici sembra che ne godano altri comuni (i soldi ricevuti sinora erano dovuti in quanto oneri di urbanizzazione) ed a noi resti il solo disagio;
• la mancata manutenzione degli immobili comunali;
• le reti arancione e la sabbia sparsa per tutto il Piano Vergonte;
• la decadenza commerciale ed artigianale a Pieve;
• l’inosservanza di leggi, decreti ed ordinanze.
tutto ciò non ha minimamente intaccato il potere del Vincitore, lo ha anzi potenziato e quindi non ci resta altro che godere di altri 5 anni di sudditanza.
C’è solamente da sperare che rendendosi conto che il 58,11 % non ha espresso il voto a suo favore, modifichi il suo “voglio, posso e comando” in una Amministrazione più condivisa.